Beppe Grillo e la ragioni del “No” al referendum costituzionale 2016
Il referendum costituzionale 2016 si avvicina e i cittadini si apprestano a votare per l’una o per l’altra preferenza. Entrambe le soluzioni hanno acquisito una spiccata valenza politica, oltre che ideologica, considerato che gli schieramenti sono formati dai sostenitori del premier Matteo Renzi da una parte, e dai principali oppositori del governo dall’altra.
Fra questi ultimi, figura anche Beppe Grillo, tornato da poco attivo nel suo schieramento, il Movimento 5 Stelle. Il partito dei grillini ha da poco lanciato un tour mondiale che ha lo scopo di spiegare a tutti gli italiani che vivono all’estero le ragioni del “no”. Grillo sostiene che votare negativamente alla proposta del governo Renzi di riformare la costituzione italiana, voglia dire la più alta espressione politica che oggi si possa attuare. Il Movimento 5 Stelle ha appena cominciato il suo tour partendo da Zurigo.
I prossimi viaggi che gli esponenti del movimento dovranno affrontare comprenderanno anche Russia, Germania, Gran Bretagna, Estonia, Belgio, Francia e Irlanda. L’obiettivo dichiarato è quello di intercettare il voto degli italiani che risiedono all’estero, esattamente come sta cercando di fare da alcune settimane anche il PD. Luigi Di Maio ha affermato che la riforma in essere è soltanto uno specchietto per le allodole, utilizzato dal governo al fine di nascondere i mali che affliggono la politica italiana.
Obama sostiene il “si” al referendum costituzionale 2016
Durante la conferenza stampa congiunta con Matteo Renzi, Barack Obama ha sostenuto apertamente la proposta del governo italiano volta a riformare la costituzione. Obama, dopo aver analizzato i punti principali della riforma, ha affermato che una vittoria del “si” potrebbe accelerare il percorso che l’Italia ha intrapreso verso un’economia più forte ed una burocrazia più snella ed efficace.
Dopo il pieno appoggio a Renzi sul referendum costituzionale 2016, Obama condivide il pensiero del premier italiano anche sul tema della flessibilità circa la spesa dell’Unione Europea. Senza la giusta enfasi in fatto di investimenti e domanda, l’economia europea è destinata a rimanere stagnante, ha poi continuato il presidente degli Stati Uniti d’America.
Gli USA hanno compiuto passi da gigante in fatto di crescita proprio puntando sugli investimenti. L’Europa, ha chiuso Obama, è stata frenata dagli impulsi populisti che l’hanno sempre attraversata. Matteo Renzi, da far suo, coglie la palla al balzo e lancia una stoccata al governo centrale europeo di Bruxelles, del quale dice di rispettare le regole ma a malincuore. Gli Stati Uniti, secondo il premier italiano, sono l’esempio che conferma il fallimento dell’austerity nel processo di rilancio dell’economia.
Massimo D’Alema attacca la riforma e il fronte del “si”
L’ex presidente del consiglio D’Alema, nel bel mezzo della presentazione di un’iniziativa volta alla nascita di una riforma alternativa della costituzione, alza i toni e parla addirittura di un clima di paura e di intimidazioni costruito dal PD.
D’Alema afferma che il fonte del “si” al referendum costituzionale 2016 sta incolpando coloro che non sono d’accordo di voler spingere l’Italia nel baratro. Secondo D’Alema, il “si” sarebbe sostenuto dai poteri forti, che fanno dell’insulto e della minaccia un’arma a loro favore.