Smaltimento dei rifiuti speciali: cosa dice la legge

I rifiuti speciali non vengono smaltiti come quelli normali, cioè a carico delle amministrazioni comunali e di territorio, ma devono essere affidati a una rete di aziende private specializzate nel loro trattamento.

La normativa a cui far riferimento è la numero 955 del Regolamento 2014 dell’Unione Europea.

 

Cosa sono i rifiuti speciali?

 

I rifiuti speciali sono i prodotti di scarto industriali, inclusi quelli delle raffinerie e delle aziende sanitarie con laboratori annessi.

Sono quindi tutti quei rifiuti differenti dai classici urbani, domestici o riciclabili.

Per motivi di sicurezza, e per cercare di contenere più possibile l’impatto ambientale di questi prodotti, i rifiuti speciali non vengono smaltiti e gestiti insieme agli altri ma hanno bisogno di un trattamento particolare sia per quanto concerne la raccolta, sia per il trasporto, sia per la distruzione finale.

Per questo motivo, a norma di legge, non possono essere gestiti con le tradizionali metodologie dei Comuni ma necessitano di attenzioni particolari e di una burocrazia a parte.

I rifiuti speciali vanno affidati ad aziende private, che si occupano di prelevarli, trasportarli negli appositi depositi e smaltirli scegliendo il metodo di distruzione più consono in base al tipo di rifiuto.

I rifiuti speciali, a loro volta, si classificano in diverse categorie:

  • pericolosi;
  • non pericolosi.

Quelli pericolosi sono i materiali ad alto impatto ambientale e potenziale contaminazione dell’aria e del territorio, come ad esempio i veleni e gli scarti tossici di raffinerie e aziende, che producono ingenti quantità di esalazioni nocive per la salute umana.

Quelli non pericolosi sono i rifiuti speciali a basso rischio, a volte anche riciclabili come ad esempio le paraffine, i prodotti diluiti e tutti quegli scarti aziendali che, comunque, non minacciano la salute pubblica.

 

Le aziende private per lo smaltimento dei rifiuti speciali

 

Le ditte che si occupano di smaltire i rifiuti speciali sono in possesso di regolari permessi per il prelievo, il recupero, la suddivisione e la distruzione di questi prodotti di scarto.

Operano secondo tutte le norme di legge e sicurezza, nell’interesse di tutti i cittadini, evitando che questi rifiuti possano diventare dannosi per l’ambiente, per l’ecologia, per la salute umana.

Le ditte adibite a questo compito prelevano personalmente i rifiuti speciali aziendali e li trasportano seguendo le norme di sicurezza specifiche per ciascun prodotto fino ai depositi finali, dove gli scarti verranno distrutti con protocolli di smaltimento speciali, atti a limitare al massimo esalazioni e produzione di gas pericolosi.

 

Come comportarsi per smaltire i rifiuti speciali

 

Tutte le aziende, le fabbriche, le raffinerie e i laboratori chimici e sanitari che producono rifiuti che rientrano nella categoria “speciali”, ad alto impatto ambientale o meno, devono assoldare una ditta specializzata di riferimento per poter smaltire correttamente questi scarti di produzione.

Non è lecito occuparsene personalmente né trasportarli ai depositi di competenza utilizzando mezzi privati, non conformi alle regole di igiene e sicurezza insiti nel Regolamento dell’Unione Europea.

In caso di trasgressione si incorre in sanzioni molto salate, perché smaltire rifiuti speciali senza averne le competenze può essere pericoloso per se stessi ma anche e soprattutto per gli altri, sia in termini di inquinamento ambientale (dell’aria, dei corsi d’acqua, dei terreni circostanti) che di salute per le persone.