Come viene effettuata la pulizia criogenica ed in quali casi utilizzarla?

A causa della pandemia che stiamo vivendo, in questi ultimi due anni si parla molto spesso di pulizia e sanificazione di uffici o dei luoghi pubblici. Le aziende specializzate nel settore adoperano diversi metodi per effettuare la pulizia dei luoghi di lavoro, ognuno dei quali si adatta ad alcune condizioni specifiche. Qui di seguito ne vedremo uno in particolare, ovvero la pulizia criogenica: un metodo di pulizia sicuro, rapido ed ecologico.

Che cos’è la pulizia criogenica?

La pulizia criogenica, conosciuta in inglese come “dry ice blasting”, è un metodo di pulizia industriale che viene effettuato tramite il ghiaccio secco. In particolare si utilizza il ghiaccio di anidride carbonica ad una temperatura di -78°. Esso viene soffiato sull’oggetto che deve essere pulito tramite aria compressa e ad un’altissima velocità. Una volta raggiunta la superficie da pulire, il ghiaccio secco passa dallo stato solido a quello gassoso e questo provoca uno shock termico che scioglie le incrostazioni presenti sulla superficie, le quali possono essere quindi facilmente eliminate. Questo metodo è inoltre efficace anche dal punto di vista igienico in quanto l’anidride carbonica possiede un effetto batteriostatico e fungi statico, che quindi rallenta la replicazione dei microbi.

Come viene effettuata?

La pulizia criogenica viene effettuata tramite l’utilizzo di una “pulitrice”, chiamata anche “Dry Ice Blaster”. Questo macchinario è capace di controllare l’aria compressa e di distribuire il ghiaccio secco in modo equilibrato sulla superficie.

Perché scegliere la pulizia criogenica?

Questo metodo di pulizia nacque nel settore aeronautico come soluzione per evitare di utilizzare agenti chimici troppo aggressivi che potessero rovinare i metalli dei macchinari o i sistemi elettrici. Uno dei più grandi vantaggi della tecnologia criogenica è proprio che, per effettuarla, non sono necessari prodotti chimici, i quali potrebbero alterare la superficie degli oggetti, oltre ad inquinare l’ambiente. L’anidride carbonica è infatti poco aggressiva e quindi non consuma i materiali. Inoltre non lascia residui, come potrebbero invece fare i prodotti o altri metodi come la sabbiatura. Questo metodo non lascia quindi molte scorie e quei pochi prodotti di scarto che produce possono essere facilmente aspirati o spazzati. Un altro punto a favore di questa tecnologia è che l’utilizzo del ghiaccio secco, essendo asciutto, la rende l’ideale per la pulizia di macchinari particolari, per esempio i quadri elettrici. L’ultima caratteristica positiva di questo metodo è che esso non richiede il disassemblaggio delle macchine ma può essere comodamente effettuato con gli impianti completi, a volte persino in funzione, e ciò permette di risparmiare sui tempi.

Dove si utilizza la pulizia criogenica?

La pulizia criogenica si applica generalmente in due principali settori: industria ed edilizia. Per quanto riguarda l’industria, essa viene impiegata soprattutto per la pulizia dei macchinari incrostati di grasso, morchia e vernici. Quindi essa rappresenta la soluzione ideale per le industrie di stampaggio, di produzione di vernice ma soprattutto per quella alimentare, in quanto non utilizza prodotti chimici che potrebbero contaminare sia i macchinari che, di conseguenza, gli alimenti. Nel settore dell’edilizia essa viene utilizzata per la pulizia di superfici delicate come mattoni antichi, pietre, manufatti o vetri artistici. Ultimamente questo metodo si sta espandendo anche verso altro settori come l’industria dell’energia elettrica, dove è particolarmente efficace in quanto non produce umidità. Utile anche nell’industria aerospaziale e navale; l’industria della carta ed infine quelle della gomma e della plastica. La tecnologia criogenica è talmente delicata che viene utilizzata anche nella pulizia delle auto d’epoca, in quanto permette di eliminare i residui d’olio senza danneggiare le varie componenti del motore. Infine, essa viene utilizzata anche nella bonifica post-incendio.