Rame: un elemento naturale che rispetta l’ambiente se riciclato

Il rame è un elemento naturale, che si trova a nell’ambiente sotto varie forme e concentrazioni. Minerali con alto contenuto di rame ci sono in tutti i continenti, anche sotto forma di solfuri o (in casi rari) di ossidi, carbonati, silicati e persino anche come rame nativo.

Il rame viene poi rilasciato dalle rocce durante il normale corso degli elementi, essendo poi trasportato ai suoli, nei laghi, nei mari, nei fiumi e negli oceani. La vita dell’uomo, come quella degli animali e delle piante, è progredita insiemi a tale metallo e pertanto ha deii meccanismi interni idonei ad usarlo.

Il rame: elemento presente in tutti gli ambienti

Il rame si trova in natura presente in tutte le acque, sedimenti e suoli. Se un suolo è scarso a rame, i sintomi della mancanza di rame influenzano la vita degli animali. Infatti un basso tasso di rame nel terreno si ripercuote nelle piante e da queste agli animali. Quindi composti di rame sono appositamente aggiunti direttamente o in combinazione con i fertilizzanti. In Europa, è stato stimato che 18 milioni di ettari di terreni coltivati sono poveri di rame.

Il rame è un materiale importante per i sistemi energetici degli edifici del futuro. Ha infatti un ruolo fondamentale nelle energie rinnovabili, come il solare termico e fotovoltaico, l’eolico, le maree, l’idroelettrica e il geotermico. Si considera per questo come il migliore conduttore di calore ed elettricità tra i metalli di uso comune, quindi è fondamentale per la produzione, trasmissione ed uso di queste forme di energia con efficienze normalmente non raggiungibili da altri materiali, contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra e ottimizzando l’impatto ambientale

Rame materiale riciclabile: evitare che si accumuli in rifiuti tossici

Il rame non caccia fuori sostanze nocive per l’ambiente e risulta riciclabile 100%. Essendo riciclabile bisogna quindi ricordare che se a casa abbiamo oggetti di tale materiale basterà informarsi su dove vendere il rame Milano (o anche in altre città) per consentire ad aziende professioniste un riciclo sicuro nel rispetto dell’ambiente.

Le nazioni che sono più avanzate al livello tecnologico recuperano i prodotti fatti di rame al termine della loro vita utile: ad esempio il rame è la materia prima di cui l’Italia ha molte riserve, pur non avendo miniere. Questo permette una indipendenza dalle importazioni.

L’elevato riciclo dei rottami consente praticamente che sia trascurabile il contributo del rame all’aumento costante dei rifiuti solidi e industriali. Solo una moderata quota non viene recuperata: essa si disperde in prevalenza come composti chimici necessari per l’agricoltura.

Quasi la metà del rame oggi uasato in Europa si ricava dal riciclo. Tale percentuale dovrebbe aumentare, dal momento che la disponibilità di rottami è strettamente legata al consumo di 20-30 anni prima e quest’ultimo è andato sempre più sviluppandosi.

Il rame riciclato ha le medesime caratteristiche chimico-fisiche e tecnologiche del rame primario e quindi non occorrono limitazioni di utilizzo o diminuzione di valore. E’ da tenere a mente che il riciclo consente un gran risparmio di energia, poiché i processi di estrazione e di raffinazione vengono “evitati”.

Lo stesso ciclo di produzione del rame primario può seguire strade più attente ai problemi ecologici. Una quota sempre più alta della produzione mondiale si ricava attraverso le biotecnologie: la separazione del metallo dagli inerti si ha con particolari ceppi di flora batterica, che metabolizzano il rame presente nel minerale senza emissioni industriali nell’atmosfera.