Facebook: addio ai feed separati

Facebook ci ha ripensato: i contenuti non saranno divisi in due distinti newsfeed. Dopo l’annuncio da parte del social network e i test effettuati in sei Paesi (Sri Lanka, Bolivia, Slovacchia, Serbia, Guatemala e Cambogia), Mark Zuckerberg torna sui suoi passi.

In sostanza, in base alla sperimentazione, nel News Feed classico sarebbero dovuti rimanere solo i post di amici e parenti (oltre alle inserzioni a pagamento), mentre nel cosiddetto Explore Feed sarebbero andati tutti i contenuti di editori e aziende. La decisione aveva preoccupato sin da subito gli editori, ma a quanto pare anche la risposta del pubblico è stata altrettanto negativa, come ammette Adam Mosseri: “Gli utenti non vogliono due sezioni separate – scrive il responsabile del News Feed – In un sondaggio, gli utenti ci hanno detto di essere meno soddisfatti dei contenuti che vedevano e anche che avere due feed separati non li aiutava a connettersi maggiormente con amici e familiari”.

Del resto, lo studio dell’utenza è fondamentale per riuscire a comprendere quali siano i loro bisogni e le loro necessità e non è un caso che anche gli operatori di giochi e casino consultabili su Casinoonlineaams.com siano molto attenti a questo fattore.

Ma non è l’unica decisione presa da Facebook in queste ore: il social network di Mark Zuckerberg ha infatti deciso di chiudere definitivamente il feed Esplora, all’interno del quale circolavano solamente contenuti virali e di bassa qualità anche nei Paesi al di fuori della sperimentazione. Da Palo Alto fanno comunque sapere di non considerare la sperimentazione una “perdita di tempo”, anche se effettivamente ci sarebbe stato qualche errore nel condurla. “Abbiamo ricevuto segnalazioni di persone che avevano difficoltà ad accedere a informazioni importanti, anche a causa di una mancanza di chiarezza da parte nostra”, è l’importante ammissione da parte di Facebook.

L’esperimento è comunque stato condotto da Facebook in nazioni in cui non vi è propriamente una “democrazia”, ragion per cui il social network ha potuto verificare direttamente come e quanto le persone da quelle parti accedano all’informazione. Penalizzare le testate online con una divisione del feed avrebbe avuto probabilmente conseguenze molto serie e probabilmente quanto accaduto servirà a Mark Zuckerberg e al suo staff per non commettere più gli stessi errori in futuro. “Utilizzeremo queste segnalazioni per valutare meglio dove testare i nuovi prodotti. E anche come comunichiamo le nostre azioni”, ha concluso Mosseri.

Little Things chiude: “colpa di Facebook”

Intanto, però, Little Things, un sito che negli ultimi quattro anni ha condiviso video e notizie positive su Facebook grazie anche ai suoi 12 milioni di followers, è stato costretto a chiudere i battenti. Le modifiche all’algoritmo del newsfeed introdotte di recente dal social network, fanno sapere gli ormai ex proprietari, “ha ucciso il 75% del traffico organico de sito”. Chi vuole fare editoria online deve pensare inevitabilmente ad un nuovo modello di business, un modello che non può dipendere in maniera così importante da una fonte di traffico che può dare risultati importanti nel breve, non può più dare certezze nel lungo periodo.